martedì 25 novembre 2014

Stanley Brouwn in galleria. 22.11.2015

Inaugurazione della mostra di Stanley Brouwn in galleria sabato scorso.
Vietato pubblicare immagini dei lavori in mostra.



 «Lo conosco da sempre. Il suo famoso libro, ormai oggetto di culto, this way brouwn pubblicato da Walter König nei primi anni '60, in cui raccoglieva le indicazioni scritte chieste ai passanti dispersi nei canali di Amsterdam, lo conservo gelosamente.
Quando ho aperto la galleria, nel 1973, Stanley era uno dei miei obiettivi. Prima di rivolgermi a lui per una mostra ho acquistato a Napoli, da Lucio Amelio, due opere sue: un paio di scarpe con le quali Brouwn aveva attraversato la città camminando lungo Spaccanapoli, e due cassetti tipici con le schede dei passi.
Forte del bottino, certo che il mio acquisto lo avrebbe favorevolmente impressionato testimoniando il mio interesse per lui ed il suo lavoro, un giorno chiamo Stanley mettendo sul piatto anche la mia amicizia con Adriaan van Ravensteijn, il suo gallerista di Amsterdam. Macché, telefonata breve, gentile ma risposta ferma. Niente da fare.
Diciamo che ho accantonato il pensiero per trent'anni, ma siccome sono un fondista, ecco che torno alla carica nel 2011, grazie anche alle raccomandazioni di un amico collezionista belga. Questa volta Stanley Brouwn è lieto di ricevermi; adesso con Google sai subito tutto sul tuo interlocutore, e in quarant'anni di carriera ho lasciato molte tracce. Abbiamo passato un giorno intero ad Amsterdam camminando per i canali, gli stessi dove quarant'anni fa Stanley dava indicazioni ai turisti dispersi. Ancora una volta this way brouwn...»
in Pizzini-Sentences.Vol.II, Mousse, 2013


Stanley Brouwn, uno degli artisti più radicali dell'arte concettuale, persegue dai primissimi anni Sessanta una forma d'arte legata alle sue (e altrui) misure corporali.
Celebri i suoi this way brouwn: l’artista, fermando passanti per strada ad Amsterdam, città dove risiede, chiede loro indicazioni che gli vengono restituite attraverso disegni.
I suoi libri recenti hanno tutti le stesse dimensioni e identica impostazione. Di formato quadrato, caratteri in Helvetica, anche la pubblicazione edita in questa occasione elenca i passi che Brouwn ha fatto tra 2005 e 2006, esattamente dal 12.12.2005 ed il 1.1.2006. Ogni giorno di questi Brouwn ha contato i passi. Curioso capire quanti ogni volta. Una nota che non poteva sfuggire: a Natale (25.12.2005) Stanley ha camminato poco, meno del solito.
Anche la scelta delle date è sintomatica: due cifre tonde 12.12 come inizio e 1.1 come data finale. Minimi indizi, per un lavoro non privo di una sottile ironia, per chi la sa cogliere...

La “mostra” di Stanley l’abbiamo inseguita da anni, direi dall’inizio della nostra attività.
Adesso è giunto il momento ma… siccome Brouwn è un artista particolare, anche la “mostra” lo sarà.
Manca una settimana all’inaugurazione, sappiamo solo che sarà qualcosa di molto speciale. I lavori non sono ancora stati trasmessi: Stanley detterà le opere al telefono. Manterrà una distanza tra sé e la galleria (d’altronde il suo lavoro è sempre stato sulla distanza, sulle misure, sui passi, sul tempo che trascorre).
Un metodo di “raffreddamento” dell’opera di un artista concettuale della primissima ora, che trae le conseguenze più estreme dagli assunti di questa corrente artistica.
L’arte concettuale tiene banco dai primi anni Sessanta, avendo contribuito a fare chiarezza e pulizia nel mondo dell’arte dove si accavallano opposte tendenze che si negano reciprocamente.
Una mostra da non perdere per capire quale rapporto può a volte intercorrere tra artista e gallerista per raggiungere risultati comuni, anche se non immediatamente evidenti, come in questo caso.

MM








lunedì 3 novembre 2014

Anteprima:: ARTISSIMA - Torino 6-9 novembre



Quasi pronti per un'altra edizione di ARTISSIMA a Torino con alcuni artisti storici

Titina Maselli
Paolo Icaro
Carla Accardi
Vittorio Tavernari
Antonio Calderara









venerdì 31 ottobre 2014

NEDKO SOLAKOV:: "A Group Show #2" -



La mostra di Nedko Solakov  'A Group Show #2' 
continua fino al 15 novembre






«Ad ArtUnlimited, qualche anno fa, ho presentato il lavoro di Nedko Solakov A Beauty: una grande balena bianca ricoperta con peluche candido. Nella sua pancia, come Giona, si vede una luna dipinta e lucente, ma, per vederla, bisogna mettersi in ginocchio col sedere per aria...
Mentre scrivo questo breve racconto, Solakov è qui con me oggi e vorrebbe dire una cosa, eccola: “This is from Nedko: while Massimo was writing the previous sentences explaining that I was seating next to him, I was thinking what exactly does he sell. Here is what he sells as one of the most important gallerists working nowadays, he sells relations. Relations between the artist, the work of art and the collector and respectively the viewer, relations of devoted appreciation and love”.
Bene, grazie Nedko ma lasciami dire che quella settimana ad ArtBasel/Unlimited ho visto tante persone importantissime, inginocchiarsi per vedere la luna nel ventre della tua scultura e ridevano, ridevano ed erano tutti felici e contenti. A volte l'arte fa ridere, sorridere, crea gioia, e tutti questi importanti personaggi col sedere per aria rendevano meno drammatica la fiera più importante del mondo...».
Massimo Minini
Pizzini by Massimo Minini, in Art Basel |Year 44, JRP|Ringier, Zurich, 2014

La prossima mostra in galleria, sabato 27 settembre, continua un’avventura nata anni fa con A Group Show.
Nel 2007 Solakov con stile ironico e ricco di metafore mostrava le varie nature stilistiche perno della sua arte fin dai primi anni Novanta. Oggi come allora, con la sua graffiante capacità narrativa, l'artista continua a raccontarci poliedriche storie e nel suo A Group Show #2 chiama in causa sette differenti pittori dai nomi curiosi, che altro non sono che le svariate sfaccettature dell'Artista Solakov: the Pretentious Storyteller, the Zen Master, the Naughty Artist, the Romantic One, the Conceptual Painter, the Modest Craftsman, the Site-Specific Colorist.
Accanto a grandi opere popolate da figure immaginarie la mostra propone una serie di dipinti che rappresentano quella parte del corpo femminile tanto amata soprattutto dal genere maschile, il sedere appunto, già chiamato in causa dall'opera A Beauty. («Curioso che il sedere, ancora lui, sia il trait d'union tra la nostra galleria e Solakov» dice Minini). È the Naughty Artist, il pittore più impertinente, a ritrarre le rotondità della sua Gallerista bulgara, della sua Assistente bulgara, della “sua” Culturologista bulgara e della sua Cultural Reporter dei sogni, anch'essa bulgara.
Ancora una volta Solakov, giocando con la propria abilità pittorica e soprattutto con l'acuta ironia che lo contraddistingue, vuole conquistare, stuzzicare e provocare lo spettatore.